Toyota Prius 2016: basse emissioni in arrivo direttamente dal futuro
Giulio Orzieri 8 Agosto 2016

Ha tutte le caratteristiche che di solito si riscontrano nelle personalità originali, innovative, lungimiranti ed un po’ geniali. Ammirata da lontano e poco compresa, perché troppo diversa, troppo azzardata. In fondo, forse, troppo elegantemente ribelle.

Stiamo parlando della nuova Toyota Prius 2016, la quarta generazione di quella che deve essere considerata a tutti gli effetti la regina delle auto ibride, che si presenta sul mercato completamente rinnovata nelle linee e nelle prestazioni, più bella esteticamente, anche se di una bellezza coraggiosa e sconcertante, non sempre facile da leggere, e, coerentemente controcorrente, meno potente, ma più fluida e morbida nella guida.

Prima un po’ di storia, per dar merito alla determinazione della casa automobilistica giapponese che ha saputo crederci, con ammirevole cocciutaggine, anche quando nessuno ci avrebbe speso neanche un abbozzo di progetto.

Si comincia nell’ormai lontano 1997, quando in Giappone fu presentata la prima versione di questa automobile bizzarra, per nulla bella, con le sue linee aerodinamiche e spiazzanti, ma ambiziosa, alimentata da due motori, uno a benzina ed uno elettrico. Siamo negli anni del Primo Protocollo di Kyoto, quando il mondo era ancora sì spaventato dalle previsioni catastrofiche che venivano sfornate sugli effetti deleteri che si sarebbero verificati se non si fosse smesso di inquinare il pianeta, ma anche altrettanto immaturo per mettersi a lavorare su soluzioni efficaci.

Gli automobilisti restarono stupiti di come fosse piacevole guidare un’auto ibrida, silenziosa alle basse velocità, quando agiva il solo propulsore elettrico, grintosa e potente quando entrava in funzione il motore a benzina. Per un dimezzamento delle emissioni di CO2.

Il commento più gettonato era: “si guida come una macchina normale”, anche se di normale la Toyota Prius non ha mai avuto niente.

Da quel lontano 1997 ad oggi la strada percorsa dalla casa automobilistica giapponese è stata titanica. Altre due versioni, una nel 2003 ed un’altra nel 2009, confermarono senza timore di smentita, che la Toyota non era solo leader nella produzione di tecnologie in materia ambientale, ma presentava anche innovazioni tecnologiche d’eccellenza, come il primo sistema di assistenza al parcheggio, cruise control e telecamera posteriore, solo per fare qualche esempio.

Risultati? Otto milioni e mezzo di vetture vendute in 90 Paesi e competitors, quegli stessi che all’inizio avevano deriso un po’ il team di alacri ingegneri nipponici, arresi alla superiorità della Toyota in questo segmento di mercato.

Veniamo ad oggi e a quello che si diceva all’inizio: la nuova Toyota Prius 2016 che è stata presentata a Valencia durante un test drive dedicato alla stampa specializzata.

Partiamo dalle linee esterne. Spiazzanti. Linee morbide e sinuose che si mischiano a quelle nette ed agli angoli vivi, sia sul muso che sul posteriore. Un baricentro abbassato di 2 cm, un cofano motore più basso di 9 ed un parabrezza più ampio di 4, per una sintesi si aerodinamicità che un po’ evoca una navicella spaziale.

Sensazione che non passa quando ci si siede davanti al volante: due display da 4,2” che ospitano la strumentazione, su cui si possono leggere tutte le informazioni relative alla marcia e alle impostazioni che vengono settati con i comandi al volante. Nei modelli più di lusso le stesse informazioni vengono proiettate direttamente sul parabrezza, La piccola leva del cambio automatico sembra più una cloche e, forse, non molti si stupirebbero di vederla decollare questa Prius a cui il XXI secolo sembra stare un po’ stretto.

Due telecamere posteriori, Park Assist, sistema che fa entrare in funzione motore elettrico e quello a benzina senza disturbare il pilota, specchietti ripiegabili elettricamente, climatizzatore automatico bi-zona che capisce se in macchina c’è qualcuno oppure no, fari autolivellanti.

Fa tutto da sola.

Andando a frugare sotto il cofano troviamo un sistema Full Hybrid con un parsimonioso propulsore da 1.8 a ciclo Atkinson abbinato ad un motore elettrico, alimentato con una batteria al nichel metallo-idruro, capace di sviluppare una potenza combinata di 122 CV. Tradotto in consumi significa che per fare 100 km su un percorso misto la Toyota Prius 2016 consuma 3 litri di benzina, per un’emissione di 70 gr di CO2 ogni chilometro.

Risultati maiuscoli.

Per quanto riguarda gli allestimenti, per il cinque porte troviamo due versioni in vendita in Italia: la Active, la più economica, in vendita da 29.250 €, e la Style, a partire da 30.950 €, che aggiunge alla versione precedente cerchi in lega da 17”, specchietto retrovisore interno elettromeccanico, volante in pelle, gli interni soft-touch, sensore di sorpasso ed il dispositivo per il controllo degli angoli ciechi.

C’è anche la Toyota Prius Plus, la versione a 7 posti. 36.200 € per parcheggiare in garage il top della gamma, che propone inserti pregiati, cruise control adattivo e tanto altro ancora.

Si conferma coraggiosa, dunque, questa nuova Toyota Prius 2016, sempre qualche decennio più avanti degli altri.

Forse più ammirata che amata.

Indubbiamente unica.

Giulio Orzieri

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